Porte minerarie bitcoin
Tre informatici in un capannone.

Alla Bitminer Factory, invece, hanno creato una piccola realtà industriale capace di produrre macchine al mese, dando anche vita a una comunità di centinaia di persone che si scambiano conoscenze e informazioni in tema di «block chain», la tecnologia alla base di questa attività.
Ho montato la prima macchina in un cestello di lavastoviglie e ci sono voluti dieci giorni di lavoro, mentre oggi se ne monta una in venti minuti.

Un dettaglio importante, visto che il «minatore domestico», cioè chi si fa il suo macchinario da solo, non è in grado di raggiungere questo obiettivo: «Chiunque voglia fare mining industriale deve saper gestire energia, impianti elettrici e termici — spiega Stampa.
È una cosa complessa che noi siamo in grado di fornire». Si pensi che un bitcoin oggi vale dollari, ma un mese fa ne valeva quasi 20 mila.

La scommessa vera dunque, dice Gabriele, non è tanto il guadagno sullo scambio delle criptovalute, quanto lo sviluppo futuro della tecnologia sottesa a questo genere di apparecchiature: «Fare mining di criptovalute in realtà significa scommettere sulla realtà dei blockchain, di porte minerarie bitcoin le valute virtuali sono espressione: qui si creano dati immodificabili e non riproducibili, è una vera rivoluzione industriale.
Ma chi sono oggi i minatori?

Aziende, manager, fondi di investimento. Con coloro che hanno acquistato le macchine della Bitminer Factory, un centinaio di miners industriali cui si aggiungono altri appassionati, è stata formata una community per lo scambio porte minerarie bitcoin conoscenze e informazioni.
